Dall'esplorazione all'arte. Viaggio alla scoperta della collezione medicea di Nature Morte - Villa Medicea - Poggio A Caiano (PO) - QualcosaDaFare.it
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Sabato 11 ottobre Ville e Residenze monumentali fiorentine tiene straordinariamente aperte le porte del complesso di Poggio a Caiano offrendo speciali visite guidate gratuite incluse nel biglietto.
???? Affascinante testimonianza del connubio fra le scoperte geografico-scientifiche e la passione medicea per il collezionismo, le opere a tema ???????????????????????? ???????????????????? saranno raccontate dal personale Ministero della Cultura, che svelerà la storia dei soggetti naturalistici ritratti, ripercorrendone il legame con il territorio, rievocando tradizioni e interessi.
L'evento di sabato è a cura di L. Brugnettini e G. D'Anzi
Visite gratuite incluse nel biglietto di ingresso. Restano valide le riduzioni e le gratuità previste dal Ministero per i luoghi della cultura italiani.

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DOVE

43.816580°, 11.055352°

Indicazioni stradali

QUANDO

Sabato 11/10/2025


dalle ore 20.00 alle ore 21.30

RECAPITI

Telefono 055877012 Prenotazione obbligatoria

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COSTI

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria da effettuare entro il giorno precedente; massimo 10 persone a visita.

FAI UNA DOMANDA. Chiedi informazioni aggiuntive.

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La Villa Medicea di Poggio a Caiano è una fra le più note residenze medicee della Toscana, riconosciuta dall'Unesco patrimonio dell'umanità dal 2013. La costruzione della Villa, commissionata da Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, avviò intorno al 1480 e terminò nel secolo successivo. È stata residenza di campagna delle famiglie dei Medici, dei Lorena, dei Savoia, per poi passare allo Stato italiano nel 1914. Oggi ospita due percorsi di visita: al piano terra ed al primo piano gli appartamenti monumentali, al secondo il Museo della natura morta. L'edificio rappresenta il primo esempio di architettura rinascimentale in cui si fondono, in un'armonia perfetta di spazi e stili, la lezione dei classici con gli elementi caratteristici dell'architettura signorile rurale toscana. Una variazione al progetto originario sono le scalinate gemelle che conducono al terrazzo, fatte erigere dal Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone e Granduchessa di Toscana, nei primi dell'Ottocento, secondo il disegno di Pasquale Poccianti.

La perfezione del modello progettato dal Sangallo è arricchita da capolavori pittorici presenti nell'edificio: dal decoro a fresco del sacrificio di Laocoonte di Filippino Lippi, attualmente in restauro, agli affreschi presenti nel Salone Leone X di Andrea del Sarto, del Pontormo e del Franciabigio oltre che dell'Allori che ne ultimò i lavori. Pregevoli le sue eleganti sale e piacevole la visita del giardino e della limonaia. La passione per la natura e la botanica da parte dei Medici si incontrano anche nel Museo della Natura Morta (il primo in Italia), con più di 180 dipinti della collezione medicea che abbracciano i secoli dal Cinquecento al Settecento.

Nei pressi della Villa medicea si trovano le Scuderie Medicee. Furono edificate per Cosimo I intorno al 1548 da Nicolò Pericoli detto il Tribolo. L'edificio ha proporzioni ragguardevoli (circa 3400 mq). La struttura, che è a forma basilicale, poteva alloggiare circa 200 cavalli ed ospitare al secondo piano i cavalieri ed il personale dedicato.
Recentemente le Scuderie sono state parzialmente restaurate ed ospitano al loro interno: il museo Ardengo Soffici e del ‘900 italiano, la biblioteca comunale 'F. Inverni', oltre che sale espositive e sale convegni.

Per approfondimenti
villegiardinimedicei.it/villa-di-poggio-a-caiano/

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DOVE

43.816580°, 11.055352°

Indicazioni stradali

QUANDO

Chiuso ogni Lunedì


Visite accompagnate della durata di un'ora circa con ingresso ogni ora dalle 8.30 alle 15.30.
Non si effettua la visita delle ore 13.30.
Gli Appartamenti e il Museo sono visitabili separatamente.
Nel caso di visite consecutive si dovranno prenotare prima gli Appartamenti e a seguire il Museo.

Parco: 8.15 - 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
Ingresso al parco senza prenotazione.

COSTI

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria da effettuare entro il giorno precedente; massimo 10 persone a visita.

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In guisa alhora di piccola isoletta
Ombrone amante superbo Ambra cigne;
Lorenzo de' Medici, Ambra (Descriptio hiemis)

C'era una volta una bellissima ninfa che per il caldo era scesa al fiume per rinfrescarsi. Ombrone la vide, se ne innamorò perdutamente e la voleva far sua; la ninfa, resasi conto delle intenzioni di Ombrone, iniziò a fuggire. I due corsero per boschi e pianure, finché Ambra ormai stanca, mentre già all'orizzonte intravedeva Arno a bloccarle la fuga, chiese aiuto alla Dea Diana che la trasformò in roccia.
Ombrone rattristato iniziò ad abbracciarla con le sue acque e a piangere disperatamente. Ombrone è ancora lì che aspetta che Ambra torni una ninfa. Su quella ‘roccia' poggia le fondamenta la maestosa Villa medicea di Poggio a Caiano.
Il mito fondativo della villa medicea di Poggio a Caiano, viene narrato dallo stesso Lorenzo il Magnifico nell'operetta poetica Descriptio hiemis, comunemente nota come Ambra.

Nel giardino della Villa Medicea di Poggio a Caiano, una statua in terracotta mette immediatamente a fuoco la storia della ninfa Ambra raffigurata nel momento in cui, ormai braccata da Ombrone, con l'aiuto della Dea Diana, si trasforma in roccia.
Immersi nella poesia delle immagini create dalla mitologia e dalla cultura rinascimentale del Magnifico, circondati da vialetti ombreggiati e angoli caratteristici, pare che il tempo si fermi nuovamente.

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DOVE

c/o Giardini villa medicea

43.818690°, 11.057031°

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QUANDO

Chiuso ogni Lunedì


Visite accompagnate della durata di un'ora circa con ingresso ogni ora dalle 8.30 alle 15.30.
Non si effettua la visita delle ore 13.30.
Gli Appartamenti e il Museo sono visitabili separatamente.
Nel caso di visite consecutive si dovranno prenotare prima gli Appartamenti e a seguire il Museo.

Parco: 8.15 - 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
Ingresso al parco senza prenotazione.

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La Villa Medicea di Poggio a Caiano non vale la pena di essere visitata esclusivamente per i suoi interni: uno dei punti di forza di questo luogo è il grande parco che la circonda, ampio circa 9 ettari e costituito da due principali settori: il giardino ed il bosco.

La lunetta dipinta da Giusto Utens nel 1599 è la principale testimonianza di come doveva presentarsi il parco della villa nella sua forma originaria, ovvero come fu concepito dall'architetto Niccolò Tribolo: una vigna ed un frutteto sulla sinistra, un giardino all'italiana sulla destra, sul retro infine boschetti di abeti, orti e frutteti. Oggi sono spariti i frutteti, sostituiti in gran parte da bosco, mentre è rimasto il giardino all'italiana, cui è stata aggiunta una fontana centrale. Grande novità ottocentesca al limitare del giardino è la limonaia neoclassica: proprio qui cominciò la coltivazione toscana dei limoni, con la pratica di tenerli in grandi vasi per poterli spostare, durante l'inverno, all'interno della limonaia.

Alcune statue adornano il parco della villa, la più celebre delle quali è quella in terracotta rappresentante la leggenda di Ambra e Ombrone.

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43.816580°, 11.055352°

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Chiuso ogni Lunedì


Visite accompagnate della durata di un'ora circa con ingresso ogni ora dalle 8.30 alle 15.30.
Non si effettua la visita delle ore 13.30.
Gli Appartamenti e il Museo sono visitabili separatamente.
Nel caso di visite consecutive si dovranno prenotare prima gli Appartamenti e a seguire il Museo.

Parco: 8.15 - 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
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All'interno della Villa medicea, si trova l'appartamento di Bianca Cappello, nobildonna veneziana molto colta e raffinata, amante e poi moglie del Granduca Francesco I. Il loro amore diede scandalo nel Rinascimento e fu duramente osteggiato dalla famiglia medici, in quanto Francesco I era già sposato con Giovanna d'Austria, così come già unita in matrimonio era la stessa Bianca.

A Poggio a Caiano i due trascorsero alcuni dei momenti più importanti della loro storia. Inizialmente Bianca fu tenuta lontana dalla corte medicea, soggiornando in vicinanza della Villa medicea, presso villa Il Cerretino; questo allontanamento ‘forzato' fece nascere alcune fantasie popolari, come l'esistenza di un corridoio sotterraneo tra le due ville che permettesse ai due amanti di incontrarsi segretamente. Con la morte del marito di Bianca e della moglie di Francesco I, Giovanna d'Austria, i due amanti poterono nel 1579 finalmente sposarsi, trascorrendo nella villa di Poggio a Caiano, dove ancora oggi è ancora possibile visitare gli appartamenti di Bianca Cappello, sia i momenti più belli che quelli più tragici della loro vita coniugale. I due infatti, nella villa, trovarono anche fatalmente la morte nell'ottobre 1587, l'una a un giorno di distanza dall'altro: uno studio del 2004-2006, a seguito dell'analisi di ritrovamenti dei due coniugi all'interno della Chiesa di Santa Maria a Bonistallo, parla di intossicazione da arsenico. La versione più accreditata attribuisce la morte dei due coniugi alla ‘febbre terzana', ovvero la malaria.

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Visite accompagnate della durata di un'ora circa con ingresso ogni ora dalle 8.30 alle 15.30.
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Gli Appartamenti e il Museo sono visitabili separatamente.
Nel caso di visite consecutive si dovranno prenotare prima gli Appartamenti e a seguire il Museo.

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Il Museo si trova al secondo piano della Villa Medicea di Poggio a Caiano, ed ospita circa 200 dipinti appartenuti alla famiglia dei Medici, dalla fine del 500 alla metà del 700.

Nelle 16 sale del Museo, due delle quali decorate in stile lorenese, è possibile ammirare le collezioni di natura morta appartenute a quattro generazioni della Famiglia Medici, da Cosimo II ad Anna Maria Luisa de' Medici.

La visita ricostruisce cronologicamente il formarsi delle collezioni medicee di natura morta, il genere con cui era costume arredare e decorare gli interni delle 17 ville medicee della zona, che formavano un corollario di residenze per la caccia e lo svago, attorno alla Reggia di Palazzo Pitti, nucleo centrale del potere e del prestigio mediceo.

Attraverso i personaggi della dinastia granducale toscana, il visitatore può percorrere un itinerario che ricostruisce gli interessi della famiglia Medici, che già dalla metà del Cinquecento si mostrò attenta all'illustrazione naturalistica. Le prime nature morte entrarono a far parte delle collezioni medicee nei primi anni del Seicento, provenienti dal nord Europa, dall'Italia settentrionale e da Roma, le aree dove quasi contemporaneamente vide la luce questo nuovo genere artistico.

Grande protagonista del Museo è il pittore Bartolomeo Bimbi, i capolavori del quale hanno trovato esposizione permanente in due grandi sale a lui dedicate. Specialista nel genere della natura morta, l'artista lavorò quasi esclusivamente per i Medici, incaricato di illustrare le collezioni di agrumi e i prodotti delle coltivazioni medicee. I capolavori che lo hanno reso noto sono i campionari degli agrumi e dei frutti commissionati da Cosimo III alla fine del Seicento, per la Villa La Topaia; per l'alto valore di documentazione scientifica di queste opere, già dal 1990, dopo il XXIII International Horticultural Congress, fu deciso che le tele del Bimbi dovessero essere esposte nella Villa di Poggio a Caiano. Oltre alle opere di Bimbi, il Museo raccoglie opere di pittori fiamminghi e italiani specializzati nel genere della natura morta: Jan Brueghel, Mario dei Fiori, Bartolomeo Ligozzi, Margherita Caffi, Giovanni Stanchi, Andrea Scacciati, Otto Marseus.

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Gli Appartamenti e il Museo sono visitabili separatamente.
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Parco: 8.15 - 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
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La Villa Medicea di Poggio a Caiano è celebre anche per le decorazioni ad affresco che avvolgono le volte degli ampi ambienti. Interessante è poter riconoscere, attraverso gli stili pittorici, lo scorrere del tempo con le storie della personalità che vissero in questo luogo meraviglioso.

Il piano nobile si apre con il grande salone di Leone X comunicante con le altre stanze e, sui lati minori, con l'esterno. Il salone è di ampio respiro ed è esaltato da una grande volta a botte a lacunari, doveva avere un aspetto scenografico per celebrare la grandezza della Famiglia Medici, in particolare la figura di Giovanni de' Medici dopo la sua elezione al soglio pontificio con il nome di Leone X. Fu proprio il primo papa della famiglia Medici a commissionare il grande ciclo pittorico, fra il 1519 e il 1521, ai più illustri pittori del suo tempo. Non a caso volle chiamare alla Villa di Poggio a Caiano Franciabigio, Andrea del Sarto e Pontormo.

Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, aveva ereditato un gusto raffinato per le arti e per le collezioni di oggetti del mondo antico. Il pontefice aveva, inoltre, compreso il ruolo centrale della sua dinastia e Firenze come città di riferimento per l'arte e la cultura in Europa. Il programma iconografico delle pareti del salone al piano nobile della Villa doveva dunque richiamare celebri episodi della storia romana, in quanto i Medici erano da considerarsi gli eredi della classicità e del mondo antico. Il programma decorativo, con la rappresentazione di episodi di storia romana, aveva il ruolo di glorificare in particolare i momenti della vita politica di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo il Magnifico.

Entrando nel salone, nel primo riquadro a destra Alessandro Allori interviene con un omaggio alla figura politica di Lorenzo il Magnifico, in particolare durante il suo intervento nella dieta di Cremona, così il pittore paragona Lorenzo de' Medici al console Flaminio quando parla al consiglio degli Achei, circondato dalle allegorie di Virtù, qualità necessarie per raggiungere il successo diplomatico.

Nella lunetta superiore sono rappresentati 'Vertumno e Pomona' di Jacopo Carnicci, detto il Pontormo (1494-1556). Questa lunetta affrescata, raffigurante le divinità agresti Vertumno e Pomona tra figure di contadini, è l'unica porzione originaria della complessa decorazione del salone risalente al programma iconografico della Villa voluto da Lorenzo il Magnifico, in corrispondenza con le rappresentazioni del fregio di Andrea Sansovino e dell'affresco di Filippino Lippi sulla Loggia del pronao.

Proseguendo in senso antiorario, il secondo riquadro è 'Ritorno di Cicerone dall'esilio'. Si tratta in questo caso di un'opera di Francesco di Cristofano detto il Franciabigio (1482-1525), che vuole alludere al ritorno a Firenze di Cosimo il Vecchio dall'esilio veneziano. La scena fu, in seguito, ampliata nell'intervento dell'Allori.

Sopra la porta d'ingresso è rappresentata un'altra allegoria delle tre Virtù, mentre nel terzo riquadro si ammira la scena di 'Siface re di Numidia che riceve Scipione', che rievoca il viaggio che Lorenzo il Magnifico compì a Napoli presso Ferdinando d'Aragona, dopo la congiura dei Pazzi, per trovare un accordo diplomatico e di pace.

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