Si presenta come la tipica chiesa conventuale, priva di facciata e caratterizzata dal semplice e lungo fianco aperto da due porte su Via de' Neri. Essa infatti fu sede dei frati agostiniani, che ne iniziarono i lavori nel 1367. Un grande impulso alla costruzione della chiesa venne dato dal priore Michele da Empoli, frate nel convento dal 1390 al 1432, tanto che già in quegli anni l'edificio doveva avere l'aspetto attuale soprattutto riguardo alla struttura architettonica, con quattro cappelle a sinistra, cinque a destra e tre absidali. Più lunga e complessa fu la costruzione del convento, dove si lavorava ancora nel secolo XVI, mentre la chiesa al suo interno si era andata arricchendo di opere ed arredi, a cura delle famiglie cittadine che avevano ottenuto il patronato delle cappelle e delle due Compagnie religiose, della Croce e della SS. Annunziata, che qui risiedevano sin dalla fine del Trecento. Con la soppressione del 1808 i frati abbandonarono il convento che fu adibito a sede delle nuove scuole pubbliche e dato in proprietà al Comune, terminando così la sua storia religiosa. La chiesa diventò proprietà demaniale e durante l'ultima guerra fu gravemente danneggiata, per essere completamente ripristinata negli anni Settanta in seguito a lunghi lavori di restauro. Al suo interno si segnalano affreschi di Masolino nel transetto destro e nella Cappella di S.Elena (sinopie), la tavola di Bicci di Lorenzo, San Nicola da Tolentino protegge Empoli dalla peste, la splendida Annunciazione marmorea di Bernardo Rossellino (ricollocata nella sua sede originaria in occasione dell'ultimo allestimento del Museo della Collegiata, dove era stata trasferita nel 1956) e pregevoli dipinti del Seicento toscano (Passignano, Vannini, Manetti, Furini).
where
43.717891°, 10.947778°
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Sempre disponibile
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La Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, facente parte del Complesso del Convento degli Agostiniani, è visitabile con lo stesso biglietto del Museo della Collegiata che si può acquistare all'ingresso del Museo.
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