Cantiere archeologico di Badia Pozzeveri - Altopascio (LU) - QualcosaDaFare.it
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Riflessi mondiali per il cantiere archeologico di Badia Pozzeveri
Ne hanno parlato La Tv canadese CBC e la rivista statunitense Science

Sono molti e interessanti i risultati della terza campagna di scavi della Fieldschool di Badia Pozzeveri, uno dei cantieri archeogici piu' importanti in Italia e il piu' grande in Toscana. Molti reperti, spunti storici e architettonici, una serie di dati che serviranno a migliorare le informazioni anche sulle pratiche mediche, come, ad esempio, l' analisi di scheletri sottoposti a autopsia. Tutto questo ha interessato la Tv di stato canadese CBC, che viene vista mediamente da 120milioni di spettatori e la rivista americana più prestigiosa in campo scientifico, Science, che ha inviato una giornalista a seguire lo scavo.
A partire dal 24 giugno scorso 32 studenti statunitensi e canadesi provenienti da svariati istituti universitari americani, sotto il coordinamento delle Università di Pisa ( prof. Gino Fornaciari) e dell'Ohio State Univesity (prof. Clark Spencer Larsen), sono impegnati nella terza edizione della FieldSchool Pozzeveri, una scuola estiva dedicata allo scavo archeologico e antropologico dell'antica Abbazia di San Pietro di Pozzeveri.
Gli scavi, resi possibili grazie al generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Altopascio, hanno permesso di portare alla luce i resti dell'antico chiostro abbaziale, risalente alla fine dell'XI secolo, e la facciata della originaria chiesa romanica di San Pietro, che misurava ben 30 metri in lunghezza.
Dopo la dettagliata illustrazione del professor Gino Fornaciari, il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti ha salutato i presenti evidenziando la serietà di questo progetto archeologico ' A differenza di altre situazioni vicine non si fanno annunci, qui si presentano risultati concreti grazie alla eccezionale qualità del team di ricercatori che partecipano al progetto'.

A ridosso della facciata della chiesa sono stati rinvenuti i resti di due grosse tombe a cassa litica, probabilmente appartenute a famiglie aristocratiche di ricchi benefattori del monastero.
Numerosissimi i reperti rinvenuti: ceramiche, vetri, oggetti metallici, una fossa per la gettata delle campane risalente al XVIII secolo. Eccezionale poi il ritrovamento del cimitero dei colerosi di metà XIX secolo, caratterizzato da fosse profonde dove il defunto era sepolto ricoperto di calce viva. Allo scavo si accompagna un'attività didattica di alto profilo gestita da un'equipe di 13 persone.
Gli studenti stranieri, interessati ad approfondire i metodi dell'archeologia medievale e della bioarcheologia, imparano a scavare e poi a studiare i resti osteologici e i reperti materiali grazie all'installazione di tre laboratori sul cantiere: un laboratorio antropologico, un laboratorio informatico ed un laboratorio dedicato ai reperti ceramici, metallici e vitrei.
A partire dal 5 agosto, per due settimane, agli studenti americani subentreranno gli iscritti al Master di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense coordinato dalle università di Pisa, Bologna e Milano. E' possibile seguire i risultati degli scavi, aggiornati in tempo reale, sul sito della Divisione di Paleopatologia dell'Univesrità di Pisa (www. paleopatologia.it).
Il cantiere archeologico di Badia Pozzeveri, collocato lungo il tracciato della via Francigena nel tratto prossimo ad Altopascio, è aperto e accessibile ai visitatori e ai turisti. Lo scavo si lega al progetto di recupero delle architetture monumentali della chiesa di San Pietro ed è fortemente sostenuto dall'amministrazione comunale di Altopascio, la quale si prefigge lo scopo di salvare da sicura rovina un bene fondamentale per la storia della comunità di Badia Pozzeveri e della lucchesia tutta.

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